Se sarò statua

Giorgia Spurio

-Descrivimi un bacio

Non risponder cosa sia l'amore
Rispondimi cos'è un bacio-

Spasmi in nuvole
racchiusi gridi di tulle
Dita di tronchi
in vita da sussurri di gatti
Miagolii partorienti radici di terra...
Salgono al soffitto dell'eternità
anche l'autistiche ombre
della mia faccia?

Deformami il viso
Plasma la cera delle mie pieghe
E sarò argilla tra polvere e mare
e sarò tua statua per sempre
a cercar di muover le mie labbra
come marmo che imprigionava
di Pigmalione la promessa sposa

Anche se l'ira delle Erinni
sarà capace di sconquassare il terreno
Anche se la lira di Hermes
farà addormentare i tuoi muscoli
uno ad uno come gli occhi di Argo
Anche se il cielo
d' Atlante trattenuto
potrà crollare

Io cadrò...
ma ogni frammento
spacco di pietra
sarà la mia bocca
che prima di andare
morirà dicendo
il tuo nome.

Giorgia Spurio | Poesia pubblicata il 30/05/10 | 12857 letture | 7 commenti | Hai già letto questa poesia

Nota dell'autore:

«Pigmalione: re di Cipro e scultore, si innamorò di una sua statua che raffigurava una fanciulla molto bella.
Erinni: dèe della maledizione e della vendetta punitrice.
Argo: mostro dai mille occhi sul corpo, aveva il compito di controllare la bella Io trasformata in giovenca.
Atlante: l'ingenuo ma potente gigante che reggeva il cielo.»

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.

7 commenti degli altri autori a questa poesia:

«dimmi, che cosè un bacio... se non la chiave per... il paradiso!»
Pino Penny (08/01/2012)

«Credo che un buon testo possa perdere d'efficacia quando la semplicità lascia il posto ad una pleonastica ricercatezza.»
Carlo Fracassi (02/06/2010)

«poesia di grande interesse. un tuffo nella storia e nella leggenda. perché questa poesia è a metà strada tra realtà e sogno. davvero molto bella.»
(30/05/2010)

«Chiusa da favola. Ma è solo il gran finale di un concerto di matafore, immagini, colori, messaggi. E quest'incantevole musica fa il resto. L'ennesimo prodigio della Maestra marchigiana.»
Giorgio Lavino (30/05/2010)

«Ascoltando la musica mi sono venute le lacrime agli occhi...
E ben si adatta all'immagine scelta e alle immagini che dipingi con la tua poesia.
Sofferenza fin dentro le ossa, polvere che si plasma fino ad esser statua e poi di nuovo pietra e ancora polvere.
Dimmi ...qual è il sapore di un bacio?
Da brivido!»
Clara Gismondi (30/05/2010)

«Mi hanno colpito i versi 2 e 3 perché gli uomini spesso, quasi sempre, pensano che le donne pensino sempre a qualcosa "di più", che vogliono entrare per forza nei loro massimi sistemi, mentre alle volte si cercano solo cose semplici, molto più semplici e piccole, perlomeno quelle come me.
Bella, mi è piaciuta»
Sanzi (30/05/2010)

«C'è tutto... tutto ciò che si vorrebbe, ciò che si promette, ciò che si subisce...
Sento ancora le sue dita plasmarmi il volto...
E non potrò pronunciare altro, se non il suo nome...
Ma io fui statua plasmata per lui... che poi mi fece a pezzi.
Non importa, non importa...»
Nemesis Marina Perozzi (30/05/2010)

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