Vieni,
riscaldati accanto a me
vicino al camino...
raccontami,
sulla scia del ricordo,
gli anni tuoi
trascorsi a veleggiare
tra i marasmi burrascosi,
col vento in poppa e le vele spiegate:
dal furor di baci e amplessi estatici
di vite simbiotiche e corpi caldi
ai fumanti amori immaginari
mai vissuti sulla pelle,
sognati all’ombra di oziosi dì.
Aspettavi di cogliere
il frutto acerbo
ancor prima che fiorisse primavera,
ma si ritrasse la pianta timida
dalle carnose radici,
allorquando il sole ne sfiorò il bocciolo...
ancor non schiuso,
l’incombente siccità
l’avvizzì.
Raccontami del fior rappreso,
chino ai margini del tempo...
tenace resiste all’intemperie,
ma nessun’ape più si posa
per succhiarne
il dolce nettare!
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.
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