Il Bacio

Antonella Scamarda

Un attimo ancora, alla memoria
insonne, aggiungi. Nel fardello d'ore
limate di ruggine
a che serve, alla foglia adusta, contare il tempo?

Quanti gli inverni inabissati!

Ed ora un'immagine in più
ad aggravare la frana di carne
a svellare radici amare
di sentimento.

Sono troppe le fughe
la vita investita nella speranza
il cuore sempre sullo stesso muro
e il chiodo stanco...

Un nudo in posa da troppo
tempo.

Pare colare giù dalla ferita
questo rivo di pena
rappreso sul paesaggio brullo
del mio sogno.

Sembra svernare sotto la cortina
questo fiore tardivo
sdrucio nella nebbia
nato tra le lenzuola stese dalla neve.

E coglierlo... forse... così.

Ma tu miri tra le lacrime e il sole, dunque
ti sfugge l'ombra
e i dettagli negli occhi
e gli affanni...
a che serve, alla memoria, immortalare un volto?

Quante le estati alla deriva!

E lasciarlo... sfiorire... così

tra le immagini
come un bacio mai dato
d'una storia che non saprai raccontare...

Antonella Scamarda | Poesia pubblicata il 21/12/12 | 3525 letture | 2 commenti | Hai già letto questa poesia

Nota dell'autore:

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.

2 commenti degli altri autori a questa poesia:

«Quanta delicatezza, quanta dolcezza! Le immagini con cui hai composto le tue strofe hanno il sapore della neve d'inverno, delle rose di primavera, delle bacche d'autunno e del mare dell'estate... soavi, intrise di amore e ricordi... Perché l'amore è fatto di memoria, e la memoria cos'è, se non il tempo? L'amore è tempo, l'amore è stagione... l'amore sboccia a primavera e muore con un bacio mai dato stupenda»
Raffyka Danse Macabre (21/12/2012)

«Magistrale penna... che traccia la malinconia... quel guardare con amore e consapevolezza struggente, nell'addolorarsi... fa lacrimare il cuore. Quanti inverni inabissati... Un nudo in posa da troppo tempo...
Osservare a distanza ravvicinata qualcosa o qualcuno da cui separarsi senza volerlo ancora fare del tutto... Un legame che è intrecciato alle trame dell'anima e difficilmente ci si libera.»
(21/12/2012)

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