È caduto il tempo nelle nostre mani
cristallino come fiocco di neve
polvere di diamante
pungente come chicco di grandine
lieve come petalo di soffione al vento
pesante come valanga improvvisa
salato come spuma di mare
dolce come sorgente boschiva.
È caduto il tempo nelle nostre mani
sottile come filo di seta
ardente come Sirio che brucia nella notte
chioma di fuoco e di luce.
È caduto il tempo nelle nostre mani
con lame taglienti ci ha colpiti e feriti
ma sempre rimarginate le piaghe si sono richiuse
e ci siamo messi l’uno nell’altro stretti
annodati come vecchie sartie baciate dal mare.
Nascosti nei sogni abbiamo atteso le albe
e i tramonti tinti di rosso.
Cade il tempo nelle nostre mani
imbrigliato come le reti dei pescatori a sera
e lo serriamo tra le dita
dure di fatica e di coraggio
per lasciarlo andare insieme
quando la notte per noi non avrà più stelle.
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.
I commenti dei lettori alla poesia:
Non ci sono messaggi nella bacheca pubblica dei lettori.