S'atteggia al riso o al pianto
l'anima riflessa
e dalle labbra dell'immagine allo specchio
s'accende o si raggela il suo sorriso.
Speculare anche lo sguardo.
Agita il lanternino
e si fa bianco o nero
ogni suo giorno
tra il grigio dell'attesa
e l'incolore sospensione del responso.
E in tanti interminabili stand by
si consuma quello scampolo di vita
spesa a ricomporre verso a verso
le foglie sibilline
che il vento dell'oracolo disperse.
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