Sguardo
taglio d’avorio
sentore di zagara
e bocca che mi esplode
di fichi e melagrana,
e ammaestri
il sorriso.
e liete impertinenze
di una lingua che scalda.
Potresti
cedere alle lusinghe
alla fiera protervia
di un sedere
e tenue cortesia
che loda la virtù
ed esalta il suo gioco
di casta seduttrice.
Potrei per mano
inseguire, il suo cuore
fino in cima al piacere
e al pentimento,
ma di broncio vestita
mi sparge in cuore
i semi di pazienza
e contemplazione.
Poi il sorriso
si fa scheggia
di un’onda
che mi avvolge la vita.
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.
I commenti dei lettori alla poesia:
Bello lo stile di questo poeta, bello e chiaro nellìesposizione. Bravo e complimenti per quest’opera senza astrusità. (Rosario Marzo)
Hermosa su poesía,
muchas gracias por compartir,
saludos cordiales. (Ma. Gloria Carreón Zapata.)